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Seminario "CAMBIAMENTI ORGANIZZATIVI, CONDIZIONI DI LAVORO, INTERVENTO SINDACALE"

Mercoledì 17 aprile 2019, ore 15.30, presso l'Università degli Studi di Teramo si terrà il seminario "CAMBIAMENTI ORGANIZZATIVI, CONDIZIONI DI LAVORO, INTERVENTO SINDACALE". 

Durante il seminario sarà presentato il numero 151/2018 della rivista "Sociologia del lavoro".

Introduce e coordina: Marcello Pedaci (Università di Teramo). Interverranno: Davide Bubbico (Università di Salerno) e Daniele Di Nunzio (Fondazione Di Vittorio).

Campus universitario Aurelio Saliceti, Facoltà di Scienze della Comuncazione, Aula 16.

 

 

Commento su dati ISTAT Occupati e Disoccupati (di Fulvio Fammoni)

Come da nostra consuetudine, commentiamo non solo il dato mensile ISTAT su Occupati e Disoccupati, di per sé variabile per specifiche contingenze (ad esempio a fine ed inizio anno la variabilità fra chiusure ed aperture dei tempi determinati) ma, dati più assestati come quello annuale.

A gennaio - infatti- aumentano gli occupati su base mensile (+21 mila) ma calano su base trimestrale (-19 mila) e tornano ad aumentare su base annuale (+160 mila).

Il dato annuale, sul quale probabilmente si concentreranno molti commenti positivi, è però, ad esempio, sensibilmente più basso di quello del mese di dicembre 2018 (-42 mila) a conferma della necessità di una lettura di almeno medio periodo e in divenire e che, per adesso, a mio giudizio, conferma difficoltà nelle dinamiche occupazionali.

Rapporto FDV “Le vere anomalie del mercato del lavoro fra Italia ed Europa”

Roma 30 gennaio – Nel 2018, nonostante un lieve recupero, i principali parametri dell’occupazione italiana restano ancora molto distanti dalla media dell’Eurozona e in alcuni casi il divario aumenta. Il Tasso di occupazione italiano è più basso di 8,6 punti percentuali e simmetricamente il tasso di inattività più alto di 7,7 punti rispetto alla media europea. Il tasso di disoccupazione è “solo” 2,3 punti superiore a quello dell’Eurozona, ma come è noto, una quota di disoccupati è statisticamente riscontrabile all’interno dell’inattività.

Altro dato di rilievo è una sostanziale differenza nella situazione italiana dovuta alla condizione geografica, con il Nord che ha tassi di occupazione in linea con quelli europei e un Sud con oltre 20 punti di ritardo.

Presentazione rapporto “Il Sistema Formazione Filcams tra continuità e innovazione: percorsi, bisogni e proposte”

Si terrà a Roma il 10 Gennaio 2019 presso la CGIL Nazionale (Sala Santi) la presentazione del rapporto di ricerca “Il Sistema Formazione Filcams tra continuità e innovazione: percorsi, bisogni e proposte” a cura di Marida Cevoli, Gianluca De Angelis, Daniele Di Nunzio.

Presentazione rapporto “Il Sistema Formazione Filcams tra continuità e innovazione: percorsi, bisogni e proposte”

Si terrà a Roma il 10 Gennaio 2019 presso la CGIL Nazionale (Sala Santi) la presentazione del rapporto di ricerca “Il Sistema Formazione Filcams tra continuità e innovazione: percorsi, bisogni e proposte” a cura di Marida Cevoli, Gianluca De Angelis, Daniele Di Nunzio.

Flessibilità e digitalizzazione del lavoro: forme organizzative, condizioni e soggettività

Questo articolo si propone di analizzare i processi di flessibilizzazione e digitalizzazione che definiscono le molteplici forme contemporanee di organizzazione del lavoro, considerando i rapporti tra gli attori (imprese, lavoratori e territori) e gli impatti sulle condizioni di lavoro, al fine di descrivere le sfide per l’affermazione soggettiva. L’intensificazione dei carichi, i meccanismi capillari di sorveglianza e controllo, l’atomizzazione, la precarietà e la frammentazione si contrappongono alle opportunità di realizzazione personale, valorizzazione delle conoscenze, partecipazione, cooperazione, tracciando dei percorsi di soggettivazione e de-soggettivazione non univoci.

Il lavoro informatico: individualizzazione, flessibilità e azione sindacale nelle professioni qualificate dell’economia digitale

Le tecnologie informatiche sono alla base delle forme contemporanee di organizzazione del lavoro e definiscono la logica della produzione su scala globale. I lavoratori dell’IT intervengono ad ogni livello dei cicli produttivi e vivono esperienze molto differenziate, con una grande varietà di profili in continuo mutamento, svolgendo mestieri estremamente qualificati e creativi o compiti strettamente esecutivi. L’analisi delle professioni informatiche è dunque particolarmente significativa per comprendere le grandi trasformazioni in atto e le tensioni proprie della nostra epoca in cui la valorizzazione delle conoscenze e le possibilità di collaborazione si confrontano con nuove forme di controllo e assoggettamento.

L’azione sindacale nell’organizzazione flessibile e digitale del lavoro

I processi di flessibilizzazione e quelli di digitalizzazione sono indissolubilmente legati e nella loro articolazione definiscono le forme contemporanee di organizzazione del lavoro. La digitalizzazione - che ha avuto una accelerazione nella sua pervasività nella vita economica e sociale a partire dagli anni Novanta del secolo scorso - ha favorito un aumento della flessibilità ad ogni livello organizzativo, sia nelle le relazioni interne e esterne all’impresa sia nelle condizioni di lavoro e di retribuzione con degli impatti paradigmatici per l’azione sindacale, considerando le modalità organizzative e i contenuti della contrattazione.

Commento ai dati Istat “Occupati e disoccupati” - Ottobre 2018 di Fulvio Fammoni

Pubblichiamo un commento del presidente della Fondazione Di Vittorio dei dati Istat di ottobre 2018 su “Occupati e disoccupati”.

 

Progetto TUPAs - Trade Unions Preventive Agents

Il progetto TUPAs (Trade Unions Preventive Agents) è stato finanziato dall’Unione Europa con l’obiettivo di analizzare il ruolo degli “agenti esterni di natura sindacale per la prevenzione della salute e sicurezza”, ossia i rappresentanti dei lavoratori che, per il contesto delle micro e piccole imprese, operano esternamente al contesto aziendale, a livello territoriale (in Italia anche di sito produttivo) ai fini specifici della tutela della salute e sicurezza.

Il progetto è stato condotto dall’Instituto Sindical de Trabajo, Ambiente y Salud (ISTAS) (Spagna), come capofila; in collaborazione con Fondazione Di Vittorio (Italia); NSZZ Solidarnosc (Polonia); University of Cardiff (Regno Unito).

Commento ai dati Istat “Occupati e disoccupati” - Settembre 2018

di Fulvio Fammoni

 

Dai dati Istat di settembre 2018 su “Occupati e disoccupati” e dalla loro proiezione sull’ultimo trimestre (luglio/settembre 2018), l’area delle persone in disagio occupazionale è in ulteriore e forte incremento.

La FDV ha diffuso -nella giornata di Lunedì 29 ottobre- i dati relativi al I° semestre 2018 dell’area della sofferenza occupazionale.

I dati attuali non sono statisticamente comparabili (produrremo appena in possesso dei microdati la statistica sui primi nove mesi del 2018) ma confermano le tendenze indicate nella nostra ricerca.  

Ricerca FDV: Disuguaglianze e disagio nel lavoro - dati I° semestre 2018

Roma, 29 ottobre – L’area del disagio occupazionale, costituita da lavoratori temporanei non volontari e da part-time involontari, nel primo semestre 2018, raggiunge la quota record di 4 milioni 883 mila persone, pari al 21,7% del totale degli occupati e del 25,1% dei lavoratori dipendenti. È quanto emerge dal rapporto ‘Disuguaglianze e disagio nel lavoro’ elaborato dalla Fondazione Di Vittorio in base ai dati della Rilevazione Continua delle Forze di Lavoro dell’Istat.

Report FDV "Ingorgo" generazionale?

Negli ultimi dieci anni la composizione del mercato del lavoro nel nostro Paese è radicalmente cambiata e l’età media degli occupati si è fortemente innalzata. Questo è dovuto solo in parte all’invecchiamento della popolazione. Infatti, tra i giovani (15-34 anni) il calo degli occupati dal 2° trimestre 2008 al 2° trimestre del 2018 (‑1 milione 863 mila) sorpassa di quasi 500 mila unità il calo della popolazione della stessa fascia d’età (-1 milione 374 mila), con il tasso di occupazione che cala del 9,3%. E’ quanto emerge dal report “Ingorgo generazionale?” realizzato dalla Fondazione Di Vittorio.

Commento dati ISTAT Luglio 2018 di Fulvio Fammoni

I dati Istat sull’occupazione del mese di Luglio 2018 vedono un calo di 28 mila occupati, più precisamente un calo di 44 mila lavoratori stabili e un aumento di 16 mila fra tempi determinati e indipendenti equamente ripartito.

Per il secondo mese consecutivo –dunque- cala il numero degli occupati. E’ ancora troppo presto per dire se si tratta di una tendenza ma, più che sufficiente per una seria preoccupazione sulle dinamiche del lavoro in Italia, anche perché la contestualità con il rallentamento dell’economica è significativa.

Si può iniziare a parlare invece di tendenza per quanto riguarda il lavoro a tempo indeterminato, che in un anno cala di -122 mila unità.

Report FDV “Ore lavorate e Pil dieci anni dopo"

Nel 1° trimestre 2018 il numero degli occupati ritorna ai livelli precedenti la crisi, ma lo stesso non avviene per la quantità di ore lavorate. E' quanto emerge dal report “Ore lavorate e Pil dieci anni dopo” elaborato dalla Fondazione Giuseppe Di Vittorio.

Secondo il report, curato da Lorenzo Birindelli, "il numero di persone occupate recupera il livello massimo toccato prima della crisi, ma, nello stesso tempo, va segnalato che la quantità di lavoro effettivamente prestata nel primo trimestre 2018 è ancora inferiore di 693 milioni di ore a quella dello stesso trimestre del 2008; tale differenza corrisponde a -1,2 milioni di unità di lavoro equivalenti a tempo pieno (ULA), che rappresentano il numero di ore necessario per coprire continuativamente ad un orario standard un posto di lavoro”.

Lavoro: Le buone pratiche del teatro

L'appuntamento nazionale delle "Buone Pratiche del Teatro" del 2018 sarà dedicato al tema del lavoro. Si discuterà di “nuove professionalità, formazione, occupazione, welfare” il 24 marzo 2018 dalle ore 9 e per l'intera giornata, presso la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, viale Pasubio 5, Milano. Il progetto è frutto della collaborazione della Associazione Culturale Ateatro con Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, Fondazione di Vittorio e Fondazione Symbola. Per la Fondazione Di Vittorio, Daniele Di Nunzio presenterà i risultati della ricerca "Vita da artisti" condotta in collaborazione con la SLC-CGIL e le associazioni del settore dello spettacolo.
 

Lavoro: "qualità e quantità”

Nel quarto trimestre 2017, le ore lavorate (dati conti economici ISTAT) sono ancora inferiori del 5,8%  rispetto al primo trimestre del 2008 e le unità di lavoro sono il 4,7% in meno sempre relativamente allo stesso periodo. Si tratta di -667 milioni di ore lavorate e di quasi 1,2 milioni di Unità di Lavoro in  meno rispetto al primo trimestre 2008. 

DONNE E LAVORO. MOLTO ANCORA RESTA DA FARE

In livelli assoluti, hanno lavorato in media nel 2017 in Italia 9,67 milioni di donne, raggiungendo la percentuale del 42% del totale degli occupati, quasi 400 mila in più rispetto al 2016, mentre il dato riferito agli uomini (13,35 mln) è stato nel 2017 inferiore a quello di dieci anni fa. Tuttavia, tra il tasso di occupazione maschile (67,1%) e quello femminile (48,8%) resta una differenza di oltre 18 punti percentuali nella fascia di età 15-64 anni (Dati ISTAT provvisori).

Alla vigilia delle celebrazioni dell'8 marzo, la Fondazione Di Vittorio pubblica uno studio in cui fotografa la condizione femminile nel mercato del lavoro italiano (con alcune comparazioni in altre regioni europee).

Lavoratori digitali

Le tecnologie digitali sono fondamentali per la vita delle persone e delle imprese, per la crescita individuale così come per lo sviluppo di un territorio. Negli ultimi anni la produzione di beni e servizi digitali ha coinvolto una quota crescente di lavoratrici e lavoratori, eppure le condizioni di chi opera in questi settori sono poco conosciute.
Sono più di 450mila i lavoratori del settore, a prevalenza maschile (80%) con un titolo di studio alto e un’età compresa tra i 35 e i 44 anni.
Le statistiche però non riescono a fornire delle informazioni approfondite ed esaustive su chi opera in questo ambito ed è difficile anche solo definire cosa sia il “lavoro digitale” o una “impresa informatica”.

Lavoratori digitali

Ricerca sul lavoro digitale

Le tecnologie digitali sono fondamentali per la vita delle persone e delle imprese, per la crescita individuale così come per lo sviluppo di un territorio. Negli ultimi anni la produzione di beni e servizi digitali ha coinvolto una quota crescente di lavoratrici e lavoratori, eppure le condizioni di chi opera in questi settori sono poco conosciute.
Sono più di 450mila i lavoratori del settore, a prevalenza maschile (80%) con un titolo di studio alto e un’età compresa tra i 35 e i 44 anni.
Le statistiche però non riescono a fornire delle informazioni approfondite ed esaustive su chi opera in questo ambito ed è difficile anche solo definire cosa sia il “lavoro digitale” o una “impresa informatica”.

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